Il processo

Attentato alla sala scommesse di Imperia: chieste due condanne a 9 e 5 anni

La vicenda risale al novembre del 2015, due le persone decedute

Imperia. Sarà definita ad aprile la vicenda giudiziaria relativa all’attentato alla sala scommesse “Eurobet” di via del Collegio a Oneglia, avvenuta nel novembre del 2015. Oggi davanti al gup Paolo Luppi è stata esaminata la posizione di Alessio Alberigo, Michele Mucciolo, Ippolito Trifilio e Mretjev Isamajlukaj. La loro posizione si è fermata al piano gup con tre strade diverse: patteggiamento e rito abbreviato.

In particolare per Alberigo è stato richiesto il rito ordinario “per non sacrificare alcune possibilità difensive e portare alcuni elementi di prova che ancora non appartengono al processo”, ha spiegato il suo avvocato Erminio Annoni. Per Trifilio e Mucciolo i legali hanno deciso di optare per il rito abbreviato. Per il primo sono il pm Grazia Pradella ha chiesto 5 anni e 25 mila euro, per Mucciolo  9 anni e 50mila euro. Per Mretjev Isamajlukaj, considerato l’autista e palo dei due connazionali, è stato definito il patteggiamento della pena a un anno e mezzo di reclusione. “Il nostro cliente si è dimostrato collaborativo in tutta la fase investigativa”, hanno spiegato i suoi legali Di Meo e Tahiri. Per lui come per gli altri la decisione è stata fissata al 6 aprile.

Gli inquilini del condominio Mela, costretti ad evacuare, si sono costituiti parte civile, così come i negozi accanto alla sala scommesse. Un totale di dieci parti civili.

Nell’inchiesta, coordinata appunto dal pm Grazia Pradella, con le indagini condotte dalla squadra mobile,  Michele Mucciolo e Alessio Alberigo, due dei tre gestori della sala scommesse imperiese, avrebbero organizzato un tentativo di truffa all’assicurazione. Nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2015 si era verificata l’esplosione che aveva distrutto la sala scommesse. Un attentato che aveva rischiato di far crollare l’intero edificio, oltre ad aver causato la morte di due attentatori albanesi di 19 e 29 anni, Berti Jakupaj morto sul colpo e Aramit Ismajlukaj deceduto poi in ospedale per le gravi ferite. Sarebbe stato Ippolito Trifilo ad aver messo in contatto i due titolari della sala scommesse con gli albanesi.

Per l’accusa c’era la volontà di truffare l’assicurazione e ricevere un risarcimento di circa 120mila euro, dopo 5mila euro già sborsati dalla compagnia assicurativa.

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