Martedì letterari

Sanremo, il Casinò presenta il libro: “Agosti-De Santis. Dall’azzardo alla cultura del gioco”

Appuntamento domani, 12 dicembre, al Teatro dell’Opera (ore 16.30)

pietro agosti

Sanremo. Domani, 12 dicembre, nel Teatro dell’Opera del Casinò, alle ore 16.30, nell’ambito dei Martedì Letterari, a ricordo del novantesimo anniversario del Regio Decreto del 22 dicembre 1927 n. 2448, convertito nella Legge n. 3125 del 27 dicembre del 1928, decreto a cui si deve l’apertura annuale della Casa da Gioco, viene presentato il libro: “Agosti-De Santis” Dall’azzardo alla Cultura del gioco” (De Ferrari Editore).

Partecipano Giuseppe Parlato, docente di storia contemporanea all’Università internazionale di Roma, la storica dell’arte e del territorio, Maria Teresa Verda Scajola e la storica dell’arte, Federica Flore. Momento teatrale con Gianni Modena ed Elio Marchese. Al piano il Maestro Marco Zaccaria. Intervento del soprano Cristina Longobardi.

L’incontro è stato inserito nel piano di formazione dei docenti.

Il libro si apre con i saluti del sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, del cda e del direttore generale del Casinò.

Scrive sul volume il Sindaco: “Un’occasione per tutti noi di ripercorrere il passato anche attraverso le vicende che hanno interessato le figure di Pietro Agosti e di Luigi De Santis le quali, ciascuno per la propria parte, hanno reso Sanremo e il suo Casinò centro propulsore di eventi culturali, musicali e teatrali. Pagina dopo pagina il Casinò di Sanremo ci racconta un pezzo della sua storia quale tempio del gioco e casa delle arti, capace di rivolgersi anche ad un pubblico internazionale”.

Scrivono il cda e il direttore Generale: “Regio decreto del 22 dicembre 1927 n. 2448 e Legge 3127 del 27 dicembre 1928 due strumenti che permisero l’apertura annuale del Casinò, il suo radicamento sul territorio, l’affermazione in campo nazionale, l’ottimizzazione delle potenzialità come polo culturale, palcoscenico cosmopolita di eventi, ma anche palestra normativa per le altre Case da Gioco. Un regio decreto e la sua successiva conversione in legge che “portano la firma” del Podestà Pietro Agosti, coadiuvato in questa funzione dall’allora gestore della Casa da Gioco, Luigi De Santis. Il Podestà “illuminato” e il “ficheur mecenate” due figure che si sono unite nell’operosità e nella ferrea convinzione che la ricchezza del territorio e della città non potesse prescindere dalla scelta fortemente turistica, poggiante sul Casinò, polo ludico – culturale d’eccellenza, cementato nella sua operatività per superare la concorrenza della vicina Francia”.

Il volume, curato da Marzia Taruffi, ripercorre i momenti salienti dell’impegno del Podestà per ottenere dal governo centrale gli strumenti normativi che avrebbero permesso non solo la piena operatività della Casa da gioco ma anche il completamento di tutte quelle infrastrutture viarie e turistiche, basilari per l’ulteriore sviluppo ricettivo della città. Agosti, forte dell’unanime consenso di cui godè nei primi due anni del suo mandato, riuscì ad esperire la gara e ad affidare il Casinò alla Sait di Luigi De Santis, trovando nel gestore mecenate il più tenace collaboratore nel suo programma di grandi eventi ludici e culturali. Quelli necessari per sostenere l’immagine del Casinò e quindi controbattere la concorrenza della vicina Francia. Agosti riuscì dove altri fallirono, ottimizzando la sua capacità amministrativa e progettuale con l’amore per l’arte e la cultura, che contraddistinsero la gestione di De Santis.

Agosti pagò amaramente il suo successo, la considerazione di un’intera città. Cadde sotto i colpi morali di una campagna denigratoria, che ne minò la credibilità e lo portò all’estremo gesto. Solo l’amico Gino De Santis, dopo il solenne funerale, lo volle ricordare.

Quel ricordo, sparito negli anni è stato recuperato e tornerà nel Casinò, che nell’opera di valorizzazione della sua storia e delle sue tradizioni accresce la sua allure.

Il volume contiene l’apporto del prof. Giuseppe Parlato, docente di Storia Contemporanea all’università internazionale di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice, della storica dell’Arte, dott.sa Federica Flore, del Presidente della Famija sanremasca Leone Pippione.

Nel volume sono presenti i ringraziamenti, tra gli altri, alla storica dell’arte Maria Teresa Verda Scajola, alla famiglia Bosso, alla famiglia Rissone, a Marco Mauro, Giorgio Casagrande, Gianni Modena, Elio Marchese e Alfredo Moreschi.

 

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