L'intervista

Perinaldo, parla Mohamed Hanachi, muratore indagato per terrorismo internazionale: “Quelli dell’Isis? Sono peggio delle bestie”

"Un gran numero di terroristi sono tunisini", afferma Mohamed, "Ma questo non vuol dire che tutti i tunisini sono terroristi"

Perinaldo. Si chiama Mohamed Hanachi, ha 49 anni di cui 18 trascorsi nel paese di Perinaldo dove vive con la moglie e un bimbo di un anno: è lui l’uomo indagato dalla Dda di Genova per istigazione e apologia del terrorismo. Secondo gli inquirenti, che si sono avvalsi delle indagini compiute dalla Polposte di Imperia, sul suo computer sarebbero presenti filmati di azioni di guerra richiamanti all’Isis. Ma parlando con lui, e anche con alcuni residenti, salta fuori una versione dei fatti completamente differente.

“Lo scorso 27 settembre gli agenti della polizia postale sono venuti a casa mia con un mandato di perquisizione e, svolgendo il loro lavoro con gentilezza e correttezza, hanno sequestrato due computer (uno mio e uno di mia moglie) e un cellulare“, racconta Mohamed, che oggi, come tutti i giorni, è al lavoro in un cantiere edile, “Poi mi sono ritrovato sul giornale, leggendo cose che non stanno né in cielo né in terra”.

In particolare, il muratore 49enne, che prima di scegliere l’estremo Ponente come luogo in cui abitare, ha vissuto a Pavia e Milano dalla fine degli anni Ottanta, tiene a precisare come un video dell’Isis sia finito sul suo profilo Facebook (attualmente sotto sequestro): “In una trasmissione di Corrado Formigli, che avevo visto”, racconta Mohamed, “Era stato trasmesso un video con bandiere dell’Isis che apparivano in Tunisia. Il presentatore diceva che era un filmato recente, ma non era vero. Così ho contattato Striscia la Notizia per segnalare l’errore: il video era del 2013 e non del 2016. Il giorno successivo, dopo aver verificato, Striscia la Notizia ha messo in evidenza come l’informazione, a volte distorta, dà informazioni sbagliate”. “Questa cosa l’ho pubblicata sul mio profilo”, aggiunge il 49enne, sostenendo di averlo fatto in quanto “orgoglioso” di aver passato un’informazione ad un programma televisivo.

“Un gran numero di terroristi sono tunisini”, afferma lo stesso Mohamed, “Ma questo non vuol dire che tutti i tunisini sono terroristi. Tra l’altro io li considero delle bestie, anzi, le bestie sono migliori”.

In paese, Mohamed, lo conoscono tutti e, chi abbiamo ascoltato lo difende a spada tratta. “E’ una bravissima persona con una splendida famiglia”, dicono, “Se può aiuta gli altri come farebbe un amico, un conoscente”. “Se mi vede in difficoltà con una borsa pesante mi viene incontro e la porta per me”, afferma una signora, “Lo stesso aiuto lo ricevo quando ho problemi con il computer: lui è piuttosto esperto e mi aiuta sempre”.

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