Ecosistema urbano

Imperia fa poca attenzione all’ambiente, Grammatico (Legambiente Liguria): “Aria inquinata e rifiuti differenziati male”

La diagnosi dello stato di salute di Imperia in riferimento all’ultimo rapporto di Legambiente e Ambiente Italia sulla condizione di ecosostenibilità dei capoluoghi italiani

cassonetti spazzatura degrado imperia

Imperia. «Le performance ambientali della città di Imperia non sono brillanti. Sussistono dei margini di miglioramento su cui le amministrazioni in primis devono fare delle scelte. Bisogna impegnarsi per garantire la sicurezza ecologica dei cittadini, in quanto i riflessi immediati di una cattiva politica in tal senso sono di tipo sanitario». È questa la diagnosi dello stato di salute di Imperia, che il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico ha pronunciato in riferimento all’ultimo rapporto realizzato dall’organizzazione ambientale nazionale con l’istituto di ricerca Ambiente Italia circa la condizione di ecosostenibilità dei capoluoghi italiani.

«Nella graduatoria nazionale, stilata sulla base di 16 parametri divisi nelle macroaree aria, acqua, rifiuti, energie rinnovabili, mobilità e ambiente urbano, Imperia si colloca in una posizione medio-bassa, al 68esimo posto – spiega Grammatico –. Certo, nell’arco di 10 anni, che sono per noi la soglia temporale entro cui la pianificazione e gli strumenti di sostenibilità ambientale messi in atto in un Comune devono produrre risultati, è risalita di 16 posizioni. Ma questa “scalata” non è frutto di meriti propri, bensì per demeriti di altre città italiane che vedono migliorare le proprie performance ambientali più lentamente».

«Basti solo pensare – sottolinea il presidente di Legambiente Liguria – che, pur non essendo presenti sul territorio impianti industriali significativi rispetto agli altri capoluoghi di provincia della Liguria, a Imperia il livello di qualità dell’aria non è dei più eccellenti. Con una concentrazione di circa 25 µg/mc, le polveri sottili (PM10) sono le più alte. E lo stesso vale per la presenza di biossido di azoto (NO2) che in un decennio è passata dal 20,3 µg/mc al 28,50 µg/mc. Collegando i diversi dati, riteniamo che l’aumento di inquinamento atmosferico è dovuto a un progressivo aumento del traffico. Tanto è vero che, per quanto riguarda il fronte “Mobilità”, in 10 anni il trasporto pubblico locale ha perso 1 passeggero su 3 ed è plausibile ritenere che questi “passeggeri perduti” si siano trasferiti su mezzi privati, i quali hanno determinato una crescita dei veicoli in circolazione e quindi di smog. Accanto alla qualità dell’aria, dell’acqua e ai risultati conseguiti nell’ambito della mobilità sostenibile – aggiunge l’esperto –, per valutare l’efficienza di un ecosistema urbano un parametro di notevole importanza è quello della raccolta differenziata. Ebbene, a Imperia la percentuale di quest’ultima è davvero molto bassa, appena il 37% sul totale dei rifiuti prodotti. L’unico aspetto per cui si può sorridere è la 24esima posizione a livello nazionale che la città ha raggiunto circa la produzione di energia solare, quindi per numero di impianti solari e fotovoltaici installati sugli edifici pubblici».

Nel dettaglio, ecco i dati rilevati da Legambiente:

Aria e acqua

Media dei valori annui di biossido di azoto (NO2) registrati dalla centralina urbana: 28,50 µg/mc (51° posizione nella graduatoria italiana)

consumo pro capite di acqua : 157,9 litri consumati giornalmente per uso domestico (68°)

efficienza nella depurazione dell’acqua: 0,9824% (79°)

dispersione della rete ovvero differenza tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali e agricoli: 39% (64°)

Media dei valori annui di ozono registrati dalla centralina urbana: 0,0 µg/mc (1°)

PM10: 25,30 µg/mc (58°)

Mobilità

aree pedonali: 0,060 mq di superficie stradale pedonalizzata (87°)

incidentalità stradale: 6,83 persone ogni mille abitanti hanno riportato lesioni (74°)

percorrenza annua per abitante (km/vetture/abitante): 28,58 (17°)

piste ciclabili (livello di infrastrutturazione per la ciclabilità): 1,80 metri equivalenti su 100 abitanti (74°)

tasso di motorizzazione (vetture circolanti): 59,37% auto ogni 1000 abitanti (28°)

domanda di trasporto pubblico:15,4 passeggeri trasportati all’anno (28°)

Rifiuti, energia

raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti: 37% (74°)

produzione annua di rifiuti urbani: 512,5 kg ad abitante (50°)

produzione di energia solare: 6,43 kw ogni 1000 abitanti (24°)

verde urbano: 104° (94°).

A fronte di ciò, com’è possibile migliorare le performance ambientali di Imperia e restituire così una città più sana, più vivibile, più attenta alla qualità della vita dei suoi abitanti? «Occorre individuare le cause dei parametri insufficienti, interpretarle e mettere in campo azioni mirate. Ad esempio, se aumenta l’inquinamento perché aumenta il traffico e parallelamente cala l’uso dei mezzi pubblici, allora si potrebbe investire in campagne di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile e la pedonalizzazione. Per quanto riguarda invece la raccolta differenziata, si può crescere ovviamente seguendo il “Piano di gestione dei rifiuti” regionale che definisce tutti gli indirizzi e le strategie per la gestione della raccolta urbana, ma è altresì necessario investire in una raccolta differenziata di prossimità, più vicina al cittadino. Le percentuali è vero, sono basse, ma adottando le giuste soluzioni si può migliorare».

 

commenta