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Come leggere gli spazi grazie alla creatività

Ognuno di noi ha dentro di sé il suo stile, esplorarlo ed essere guidati nel processo di creazione della propria casa o luogo di lavoro è un atto di piacere che rivolgiamo a noi stessi

Paolo Tonelli

Nella professione di interior designer nella progettazione di uno spazio avere dei limiti è un vantaggio ed è stimolante. Riflettere, studiare soluzioni diverse su come trasformare un “difetto” in un pregio, rileggere un nodo progettuale ed enfatizzarlo valutando le varie possibilità.

Il punto di vista dell’interior designer dev’essere quello dell’esploratore che osserva e fruisce lo spazio cogliendone l’essenzialità, i limiti e le potenzialità.

Lo stile, le forme degli oggetti, degli arredi, i tessuti selezionati creano e determinano l’impronta di un ambiente dialogando tra loro in un linguaggio universale. Possiamo richiamare stili storici con il rigore e la formalità degli anni venti dove forma e funzione si univano concettualmente ed esteticamente, oppure seguire forme sinuose e curve flessuose che ci riportano al Liberty con le varie scuole europee. Lo stile nel tempo ha vissuto le varianti dettate dal pensiero legato a moda e stili di vita determinandone di volta in volta diverse letture in chiave di arredo.

L’eclettico contemporaneo ci permette di avere una infinita scelta, differenziata nelle forme ora sinuose ora razionali, dove colori e materiali legano o spezzano la lettura di un arredo. Sta all’interior designer riuscire a scrivere la giusta storia per ogni progetto. Non esiste una formula perfetta da ripetere di volta in volta con leggerezza e senza la giusta “fatica” progettuale mortificando le aspirazioni e le aspettative del cliente che si è rivolto a noi. Contaminare le forme, far dialogare i colori e gli stili, osare e sperimentare leggendo il carattere della persona creando uno stile in un gioco di contrapposti e armonie.

Forme e colori posso dialogare tra loro rileggendo la storia in un filo conduttore legato ad uno o più stili, a forme e materiali. La forza intrinseca in un progetto d’interni sta nella capacità di creare armonie, renderlo sensoriale. Odore, tattilità, vista. Pensate alla capacità evocativa del tessuto legato alle forme di una poltrona, di un divano, di un tendaggio. Il tessuto è toccato, osservato, vive attraverso il contatto con il nostro corpo sprigionando sensazioni uniche. Lino, cotone, seta, lana si intrecciano in lavorazioni differenti creando attraverso decori stampati, trame di ordito una lettura fondamentale del progetto d’interni nel suo insieme.

Giocare con le diverse forme, i colori, i tessuti, gli stili. Ognuno di noi ha dentro di sé il suo stile, esplorarlo ed essere guidati nel processo di creazione della propria casa o luogo di lavoro è un atto di piacere che rivolgiamo a noi stessi, godere della propria casa al ritorno dal lavoro, nel fine settimana con gli amici, in famiglia.

“Questo e non altro è, nella sua ragione più profonda, la casa: una proiezione dell’io; e l’arredamento non è che una forma indiretta del culto dell’io” (Mario Praz, La filosofia dell’arredamento, 1945).

Paolo Tonelli
www.paolotonelli.com
www.facebook.com/sanremoturquoise

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