Il personaggio

Taggia, a cent’anni rinnova la patente di guida: “Mai fatto un incidente, l’assicurazione l’ho sempre pagata a vuoto”

La storia di Francesco Zappone, "La mia prima moto è stata una Lambretta"

Taggia. Cento anni e non sentirli: questa è la storia di Francesco Zappone nato il 6 settembre di 100 anni fa a Palmi in provincia di Reggio Calabria e residente a Taggia, comune che è diventato la sua casa dove ha messo su una bella famiglia, venendo addirittura festeggiato dal sindaco Conio in persona per il raggiungimento di questo importante traguardo.

Ma Francesco non ha solo festeggiato il compleanno insieme a parenti, amici e al sindaco ma anche il rinnovo della patente di guida fino al 4 marzo 2018. “Mi hanno rinnovato la patente per altri sei mesi, io guido un motocarro e la patente la presi nel 1955”, ha detto Francesco che in cento anni di vita ha fatto la guerra in Russia ma a cavallo, il contadino, il carpentiere e poi autotrasportatore presso un’azienda vinicola.

“Sempre il motocarro ho guidato, facevo anche 200 km al giorno, perchè – afferma – ho lavorato in una ditta che produceva vino ed io lo portavo in giro per il paese. Questo lavoro ho iniziato a farlo in Calabria e poi anche qui a Taggia, insieme a mio cognato, trasportavamo vini da Albenga a Ventimiglia”.

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Il signor Zappone è sempre stato un amante delle due ruote, “La mia prima moto è stata una Lambretta”, per poi guidare il motocarro che ha usato come mezzo di lavoro ma anche quando è andato in pensione: “Vado a fare la spesa, vado dal medico, in banca per la pensione”.

La sua famiglia non è affatto preoccupata che gli sia stata rinnovata la patente, anzi come spiega egli stesso: “I miei figli e nipoti sono contenti, non ho mai fatto un incidente, mai toccato una persona, l’assicurazione l’ho sempre pagata a vuoto”. E il segreto è quello che in fondo conosciamo tutti: “Bisogna andare sempre piano, adesso le persone vanno troppo forti e fanno gli incidenti, non ascolto neanche la musica, guardo la strada e basta”.

Ha intenzione di cambiare mezzo? “Va bene quello che ho di motocarro…”

Qui la lettera dei nipoti al loro nonno:

“Cento anni, come il Giro d’Italia. E anche tu di tappe ne hai percorse in questo lungo secolo. Rivivere attraverso i tuoi ricordi gli intensi momenti di vita vissuti, è come sfogliare un libro di storia, dove però i fatti hanno un volto e un nome, il tuo nome. Cento anni tutt’altro che facili: nato in un remoto paesino della Calabria, ancora semi distrutto dal sisma del 1908, la tua adolescenza è stata precocemente interrotta da una chiamata alle armi per combattere la guerra in Russia, di cui porti ancora le ferite. Hai vissuto gli anni duri del dopoguerra, la miseria, la fame, la difficile decisione di voler emigrare in Australia con i tuoi fratelli in cerca di lavoro. Ma poi ci hai ripensato per non lasciare sola tua mamma e hai deciso di ricominciare una nuova vita in Liguria, come tanti tuoi compaesani. Una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, a cui hai trasmesso i valori della semplicità, dell’onestà, dell’altruismo e del rispetto per il prossimo. Una vita che ti ha dato la gioia di vedere i tuoi figli sposati e ben tre nipoti, che hai sempre adorato e che oggi sono orgogliosi di avere un nonno come te. Sempre presente al parco giochi, all’uscita da scuola, a calcio, a basket o a danza con le immancabili uova Kinder, gli Estathé e la mitica Ape, con cui ci portavi in giro, facendoci sentire dei super-eroi. Tanti auguri nonno per questo importante traguardo. Ti auguriamo altri 100 di questi giorni, sempre a bordo della tua Ape!”

I tuoi nipoti Francesco, Federico e Simonetta

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