Vaccinazioni

Camporosso, gruppo Comilva all’inaugurazione della ciclopedonale: “Siamo qui per rivendicare diritto di ragionare su salute dei nostri figli”

La voce delle famiglie contrarie al decreto legge sulle vaccinazioni obbligatorie

Camporosso. All’inaugurazione del tratto “bedale” della pista ciclopedonale non c’erano solo autorità, ciclisti e curiosi, ma anche un gruppo di genitori pronti a rivendicare il proprio diritto di decidere il meglio per la salute dei propri figli.
Lo hanno spiegato Emilia Bianchi e Maria Teresa Roccomini di Comilva (Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni) e Libera Scelta Liguria: “Siamo qua per far sentire la nostra presenza in occasione dell’inaugurazione della pista ciclabile. Siamo un gruppo che rivendica il diritto di poter ragionare sulla salute dei nostri bambini, sulla questione dei vaccini, su come farli e quando farli perché ogni bambino è un essere unico e speciale con le proprie peculiarità”.

Un tema molto sentito, quello delle vaccinazioni, soprattutto a seguito del decreto legge approvato al Governo nel maggio 2017 che, con l’obiettivo di innalzare i livelli di copertura vaccinale ormai troppo bassi per molte vaccinazioni, ha innalzato a 12 i vaccini obbligatori che un tempo erano quattro. Stando a quanto dichiarato dalle due esponenti locali dei movimenti Comilva e Libera Scelta Liguria, il problema non sarebbero i vaccini che “sappiamo aver portato tanto bene” quando l’imposizione dall’alto di date e periodi in cui devono avvenire le vaccinazioni.
“Questo decreto ci costringe a considerare i bambini tutti uguali”, spiegano, “Ma non è così. Chiediamo la possibilità di decidere eventualmente di fare una scelta diversa, vaccinare magari un po’ dopo perché un bambino è un po’ più fragile. Ogni famiglia sa cosa è meglio per il proprio figlio in accordo con il proprio pediatra. Questo clima autoritario ci spaventa, noi non vogliamo fare qualcosa contro una legge, ma vogliamo una legge che ci consenta di decidere serenamente con i medici che cosa poter fare”.

Il gruppo ha “approfittato” della presenza della vice presidente della Regione Liguria nonché assessore alla Sanità Sonia Viale: “Siamo qua per chiedere aiuto sia a Sonia Viale che al sindaco che ci ha gentilmente accolto”.

“Sosteniamo che ogni bambino fragile ha lo stesso diritto di avere la propria salute preservata di un bambino più fortunato”, hanno concluso, “Un bambino immunodepresso a due o tre mesi è fragile e non si può sapere che patologie potrebbe avere, portarlo così indiscriminatamente a farlo vaccinare può recargli dei danni, come è già successo in casi riconosciuti dallo Stato”.

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