Il caso

Riva Ligure, assegnate due tombe storiche: il lavoro di amministrazione e uffici per riportare sul mercato i loculi in disuso

"Il lavoro degli uffici - dichiarano il sindaco Giorgio Giuffra ed il consigliere Giuseppe Grasso - ha permesso di mettere ordine su situazioni che andavano chiarite"

giorgio giuffra

Riva Ligure. Nell’«altra Riva Ligure», il mercato immobiliare ha iniziato a muoversi. Dall’inizio dell’anno, sono state assegnate due tombe storiche delle otto disponibili. Non era mai successo prima. Regolamenti, delibere, leggi di dubbia interpretazione si erano accavallati e intrecciati sull’acquisto delle tombe di famiglie estinte e, quindi, abbandonate, che c’è voluta la tenacia della civica amministrazione per sbrogliare i fili della matassa e confezionare un’asta per le tombe, riuscendo, alla fine, a venderne due.

Al locale cimitero, il passaggio delle tombe di famiglia avviene ormai solo per via testamentaria mentre, prima che lo vietasse la legge, era possibile la vendita tra vivi. Il problema è iniziato così a sorgere quando la famiglia proprietaria della tomba si estingueva ed è diventato improcrastinabile quando l’edificio vacillava arrivando a minacciare la sicurezza di chi frequenta il cimitero. A quel punto, è iniziata la procedura per dichiarare «decaduta» la concessione, che per le più antiche è eterna mentre i subentri hanno un tetto di 99 anni. Avvisi sull’Albo Pretorio e ricerche storiche per individuare eventuali eredi attraverso l’Anagrafe, hanno permesso di dichiarare decadute le tombe.

“Il certosino lavoro degli uffici – dichiarano il sindaco Giorgio Giuffra ed il consigliere incaricato ai servizi cimiteriali Giuseppe Grasso – ha permesso di mettere ordine su situazioni che da tempo andavano chiarite. Abbiamo riscontrato molto interesse circa la scelta dell’amministrazione – proseguono – di riassegnare queste edicole storiche, a testimonianza della evidente e corretta necessità di procedere in tal senso“.

Adesso, la civica amministrazione ha deciso di riproporre le sei restanti, riducendo il prezzo a base d’asta, al fine di incentivare nuove assegnazioni. I proprietari entranti dovranno ovviamente risistemare l’edificio e rispettare le caratteristiche originarie del manufatto, oltre a provvedere anche alle spoglie conservate nella tomba: o tenendole o curandone la sistemazione in altre parti del cimitero. Le tombe «usate», perché di questo alla fin fine si tratta, sono convenienti: le due aggiudicate hanno fatto incassare al Comune oltre 20 mila euro: la più «economica» è andata via a 8 mila 160 euro, l’altra a 12 mila 540 euro. Il prezzo di quelle attualmente bandite, invece, varia da 7 mila 200 a 28 mila euro. Va da sé che bisogna aggiungere il costo dei lavori di sistemazione. Chi volesse farsi una tomba di famiglia ex-novo andrebbe comunque incontro ad una spesa decisamente superiore.

“L’obiettivo – concludono Giuffra e Grasso – è quello di evitare all’Ente gravosi costi di manutenzione, ma soprattutto di dare l’opportunità alla cittadinanza interessata di avere una tomba a prezzi vantaggiosi”.
Le persone desiderose della concessione dovranno presentare al Protocollo comunale, entro e non oltre il 20 giugno prossimo, l’istanza di manifestazione di interesse. Non saranno ammesse offerte diverse dal prezzo in denaro.

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