Il processo

Imperia, ucraino alla sbarra per violenza sessuale: ma è latitante, se non addirittura morto

L’uomo è finito sul banco degli imputati perché avrebbe costretto con la forza una sua giovane connazionale ad avere ripetuti rapporti sessuali completi

Violenza sessuale minori

Imperia. L’imputato è sicuramente latitante, se non addirittura morto. E’ quanto emerge da un‘odierna udienza di un processo per violenza sessuale con alla sbarra un ucraino 58enne. L’uomo è finito sul banco degli imputati perché, secondo l’accusa, nella notte tra il 30 e 31 luglio del 2013 avrebbe costretto con la forza una sua giovane connazionale ad avere ripetuti rapporti sessuali completi. I fatti si svolsero a Sanremo, nell’abitazione dell’ucraino, dove la vittima dello stupro era ospite da due giorni, arrivata in Italia con la promessa di un lavoro da segretaria.

A quanto risulta da alcune testimonianze, l’uomo sarebbe benestante, sposato (la notte del reato la moglie non era in casa) ma quel che è certo è che si è reso irreperibile da subito dopo i fatti oggetto del processo. A complicare ulteriormente la vicenda c’è la deposizione di un’amica della ragazza , prima ad aver soccorso la giovane dopo la violenza, nella quale si afferma che l’uomo sarebbe deceduto. Il collegio giudicante (Aschero, Russo, Lungaro) ha quindi disposto che, prima della prossima udienza, venga verificata l’esistenza in vita dell’imputato. Il pm è la dottoressa Antonella Politi e l’avvocato dell’imputato è Marzia Ballestra.

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