Tra nebbia e neve

Vita nuova per 14 operai dell’Agnesi trasferiti a Fossano, senza garanzie invece i loro colleghi

Partito il percorso della Naspi e da un mese la mobilità per coloro che invece sono rimasti a Imperia

agnesi

Imperia. Alla fine è andata che ai cinque dipendenti che a fine estate, inizio autunno, andavano avanti indietro dalla Riviera alla Granda, se ne sono aggiunti altri nove. Per loro, nella nebbia e nella neve di Fossano, è iniziata una nuova vita dopo che nello stabilimento dell’Agnesi di via Schiva è miseramente calato il sipario. Si è trasferito a Fossano anche Marfella che a Imperia era il direttore.

Un centinaio sono quelli rimasti a Imperia. Alcuni hanno trovato una collocazione, altri dal 16 dicembre hanno iniziato a percorrere la strada della mobilità per 12 mesi gli under 50 e 18 mesi gli over 50. Per un’altra bella fetta di ex dipendenti dal 2 gennaio scorso è iniziata la Naspi, la ex disoccupazione che durerà al massimo 24 mesi.  Quelli inseriti in mobilità sono stati convocati dall’Inps. Probabile che inizino corsi per essere più appetibili per essere assunti da altre aziende.

Ma c’è un altro aspetto della vicenda Agnesi che lascia perplessi. I riflettori sullo stabilimento si sono spenti il 16 dicembre con il corteo funebre quando sono sfilate le bare tanto da finire sul Tg1. Ad un mese di distanza rubriche giornalistiche di Mediaset e de La7 vorrebbero riaccenderli. Per quale motivo ora che il sito industriale di via Schiva è ormai chiuso? Ci sono forse interessi sull’Agnesi? Nessuno al momento lo sa.

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