La riflessione

Cervo come contenitore culturale per conoscere l’arte e la storia della Riviera

A volte un'opera spiega molto più di volumi contenenti pur dettagli e spiegazioni

Cervo ti strega la presentazione della cinquina del Settantesimo Premio Strega : un grande successo di pubblico

Cervo. Viaggiando la mia curiosità mi guida verso pievi, chiese, soprattutto, diciamo poco conosciute.
È al loro interno, facendo la schermografia artistica, che si possono portare alla luce tratti visti, pensati, realizzati da pittori, scultori, incisori …, locali e poco conosciuti, che riconducono a quelli di gran nome, che hanno fatto la storia.

Colori, panneggi, atteggiamenti, luce, personaggi, posture, accostamenti tra santi e condottieri, emergono in quel pathosformel misterioso e intrigante. Con il termine pathosformel, coniato da Aby Warburg nei primi anni del ‘900, si intendono alcune immagini archetipiche che ritornano in contesti differenti attraverso i secoli della storia dell’arte. Warburg concepì la storia delle immagini come stratificazione di esperienze diverse. Mi intriga poi conoscere storia del luogo, passaggi storici di mecenati che hanno finanziato l’opera, contesti, biografia dell’artista e suo momento particolare in cui ha concepito l’opera.
A volte su di un dettaglio, in tal senso, ci si può fermare per ore.

A volte un’opera spiega molto più di volumi contenenti pur dettagli e spiegazioni. Davanti all’opera si scatenano i nostri sensi tracciando un ipertesto infinito. A Cervo tutto ciò è possibile e merita come Borgo di bellezza infinita, la visita e la sosta di addetti studiosi, conoscitori, interpreti dell’arte e appassionati/appassionabili fruitori. Sarebbe per Cervo e la cultura la possibilità concreta di arrivare a definire i canoni di una nuova sensibilità estetica nonché di un nuovo stile.

Più informazioni
commenta