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La casa e le sue storie: come vivere al meglio gli spazi

Oggi vorrei parlarvi di alcuni punti chiave per meglio capire cosa può fare un progettista d'interni per voi

Paolo Tonelli

Oggi vorrei parlarvi di alcuni punti chiave per meglio capire cosa può fare un progettista d’interni per voi. Uno dei compiti principali è cogliere, comprendere e interpretare l’identità del committente per creare l’ambiente ideale, sia esso abitativo o lavorativo. Un abitazione, un luogo di lavoro hanno la forza di svelare il carattere di chi vi abita o lavora e quindi di poter comunicare un messaggio che raggiunge a livello inconscio chi in seguito fruirà dello spazio. Il progettista ha l’opportunità di manifestare, attraverso lo studio progettuale, gli stili, le mode e le tendenze del tempo, la personalità del committente tenendo conto delle varie informazioni personali per arrivare a un risultato capace di “comunicare” ed “emozionare”.

Le considerazioni da porre in essere sono, sostanzialmente, suddivise in fasi che vanno dall’attenta valutazione di stile che il cliente ha in mente alla capacità di formulare un concetto leggibile da proporre in fase di studio, cucito addosso allo stesso. Fanno seguito il budget, lo stile di vita o il tipo di commercio da sviluppare, l’ambiente dove si opera e le dinamiche sociali in cui si svilupperà il progetto, se legato alla produttività o al commercio.

Ma di cosa dobbiamo tenere conto per una progettazione equilibrata e funzionale?

Progettare in modo consapevole può favorire determinate sensazioni spaziali ed effetti psicologici positivi rivolgendo la propria attenzione progettuale e tenendo conto delle sequenze spaziali, ai colori, all’illuminazione e alla relazione tra i diversi pesi formali. Bisogna poi tener conto dell’analisi degli oggetti e degli arredi con le loro misure effettive e con le stesse misure maggiorate o diminuite, considerando gli stati di quiete e di moto del fruitore. Non meno importante l’analisi delle diverse tipologie abitative attraverso la lettura degli spazi specifici: chiusi, coperti e aperti, considerati in relazione alla percezione dell’uomo, al suo comportamento e all’uso che colui che abita fa dei diversi ambienti della casa. Importanti in questo senso le sequenze spaziali tra gli ambienti quelle che possono essere definite “coppie funzionali”, quali ad esempio cucina-camera da pranzo; letto-bagno. Fondamentale il ruolo della luce e del colore, sono gli elementi detti cerniera tra interno ed esterno abitativo.

Conoscere la quantità di spazio necessaria per svolgere determinate funzioni aiuta il progettista a razionalizzare lo stesso, evitando inutili “vuoti architettonici” e in determinati contesti sappiamo come lo spazio non sia solo un valore economico. Esistono altre relazioni capaci di studiare la percezione dello spazio vitale (prossemica) considerando le differenziazioni base tra pubblico e privato e le attività in esso svolte. L’interazione tra persone, cose e tecnologie nello stesso ambiente (ergonomia) aiuta in modo “salutare” a pensare a oggetti capaci di essere utilizzati in modo ottimale.

Paolo Tonelli

www.paolotonelli.com

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