Fragili equilibri

Bordighera, il consigliere Capurso pronto a lasciare la maggioranza? Lei smentisce: “Sono solo voci”

Da parte sua il sindaco Giacomo Pallanca commenta: "Dovesse succedere, di certo non rimarrei ad amministrare per fare un favore a chi ha abbandonato la nave"

Maria Giovanna Capurso

Bordighera. Si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero il consigliere di maggioranza Giovanna Capurso pronto ad abbandonare il gruppo di Pallanca. Ma lei smentisce: “Non so chi ha messo in giro queste dicerie: non è assolutamente nelle mie intenzioni lasciare Progetto Bordighera adesso”.

Dopo l’uscita di scena di Giovanni Ramoino, che per contrasti con l’attuale amministrazione comunale siede ora tra i banchi dell’opposizione e l’addio al gruppo di Pallanca di Mauro Bozzarelli e Stefano Sapino, che hanno dato vita a “Bordighera mia”, l’abbandono di un altro consigliere significherebbe la “fine” della maggioranza. Per questo, tra i detrattori della giunta Pallanca c’è chi giura che Giovanna Capurso sia sul punto di abbandonare la nave per unirsi ai “dissidenti” Bozzarelli e Sapino. “Io non mi sposto proprio da nessuna parte”, commenta il consigliere, “E’ vero che ho messo un paletto: non sono d’accordo su un eventuale assessorato esterno qualora ci fosse da sostituire un assessore. Siamo un gruppo, ci sono ancora dei consiglieri di maggioranza e, secondo me, se ci fosse la necessità di cambiare assessore bisognerebbe scegliere tra i consiglieri rimasti. Un assessore esterno sarebbe l’ennesima sconfitta”. Un aut aut, quello della Capurso, che nulla ha a che fare con le voci che corrono tra i corridoi di palazzo e che dicono che la consigliera abbia dato un ultimatum: “O mi fate assessore o me ne vado”. “Non è così”, smentisce categoricamente Giovanna Capurso.

Da parte sua il sindaco Giacomo Pallanca commenta: “Dovesse succedere una cosa del genere, di certo non rimarrei ad amministrare per fare un favore a chi ha abbandonato la nave. Indirei una conferenza stampa per spiegare a tutti cosa accadrebbe”. Otto mesi, minimo, di commissariamento, durante i quali con ogni probabilità salterebbero tutti i progetti in corso e sarebbero perse in partenza le battaglie che l’amministrazione sta portando avanti, in primis quelle per mantenere la gestione dell’acquedotto in house e l’ospedale a Bordighera.

“Purtroppo non esiste più lo spirito di sacrificio”, commenta amareggiato il sindaco, lanciando una frecciata ai “dissidenti”, “In pochi sono disposti a rinunciare alle proprie posizioni per il bene comune: questo è un discorso che a molti, evidentemente, non interessa più”.

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