Estate sicura

Quattro diportisti “speedy” multati dalla capitaneria, navigavano troppo veloci davanti a Imperia

Multati perché navigavano a velocità superiore ai 10 nodi o entro i 1000 metri quattro imbarcazioni sotto i 10 metri o superiori ai 10 metri di lunghezza

Motovedetta Capitaneria

Imperia. Un verbale da 172 euro e altri tre da 344 euro sono stati notificati a quattro diversi diportisti da parte della capitaneria di porto. Motivo? Hanno violato il limite di velocità di dieci nodi previsto entro i mille metri dalla costa. E’ successo durante i controlli programmati nel fine settimana appena trascorso davanti al litorale di Imperia. Ad un incauto diportista a Sanremo invece è stata comminata una sanzione da 1.032 euro. In questo caso perché trainava un’altra imbarcazione all’imboccatura del porto della città dei fiori. Una manovra non autorizzata, ma soprattutto pericolosa.

I controlli tra l’altro sono stati effettuati mentre era in corso la ricerca del canoista disperso davanti a Borgo Foce; situazione che poi si è rivelata un falso allarme.

Il comandante della capitaneria di porto di Imperia Luciano Pischedda ha posto in essere un’iniziativa mirata alla prevenzione degli incidenti causati dalle collisioni tra unità navali e bagnanti, o subacquei; in occasione dei controlli effettuati in mare e lungo il litorale. Situazione che vedrà impegnati i militari della guardia costiera soprattutto in questo periodo dell’estate in prossimità del Ferragosto. Tutto questo affinché venga rispettata l’assoluta necessità sia del rispetto delle disposizioni relative all’utilizzo degli spazi di mare destinati in via esclusiva alla balneazione sia del limite massimo di velocità (pari a dieci nodi con unità comunque in assetto di dislocamento) deve essere osservato entro i mille metri i dalla costa.

Per quanto riguarda la vigilanza dell’intera filiera ittica commerciale, disposta dalla Direzione Marittima di Genova nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro 2016”, la capitaneria ha effettuato controlli mirati nell’ambito della commercializzazione, ristorazione e immissione sul mercato di prodotti ittici extracomunitari non conformi. In questo caso si è arrivati all’emissione sanzioni amministrative per complessivi 18 mila euro per mancata tracciabilità del pescato, per la cattiva conservazione o perché non conservato secondo le norme igienico-sanitarie. In particolare in un ristorante sono stati sequestrati 30 chilogrammi di tonno che era decongelato e poi surgelato, ma anche 5 chili di vongole e cozze che non erano state conservate correttamente.

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