Liguria

Migranti, Piana: “Prima i nostri giovani e i disoccupati, poi loro”

"Borse lavoro, premi, finanziamenti locali ed europei per impiegare i nuovi immigrati in lavori socialmente utili anche nei campi e negli orti? Basta con buonismo ipocrita e falsa accoglienza, che nasconde business"

alessandro piana incontra profughi

Liguria. «Prima aiutiamo i nostri giovani, disoccupati, anziani e bimbi di famiglie indigenti. Poi i sedicenti profughi, che rischiano di essere vittime del business immigrati o di schiavismo».

Lo ha ribadito oggi Alessandro Piana, capogruppo regionale della Lega Nord, dopo che l’associazione “Quattro Valli” ha chiesto alla Prefettura di Genova di occupare gli stranieri in lavori di cura e manutenzione dell’entroterra, prevenzione del rischio idrogeologico e recupero delle aree incolte.

«La giunta Toti – ha spiegato Piana – su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai, nei giorni scorsi ha approvato lo stanziamento di 4 milioni di euro per il bando del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 per i muretti a secco, elemento fondamentale della nostra tradizione e cultura.

L’iter per partecipare al bando è abbastanza complesso dal punto di vista burocratico. Pertanto, l’idea di offrire su un piatto d’argento un lavoro per i migranti nei campi e nei boschi, pagato con i fondi europei, è uno schiaffo per chi, come agricoltori, proprietari di terreni ed imprese hanno da sempre pagato le tasse e lavorato sul territorio».

Il capogruppo regionale della Lega Nord, inoltre, ha sottolineato come la pulizia dei boschi e dei torrenti venga fatta già da altri volontari (pro loco, associazioni, protezione civile).

«Se i nostri volontari – ha aggiunto Piana – che offrono il loro lavoro gratuitamente, venissero messi in condizioni favorevoli, anche con un minimo riconoscimento economico, forse la cittadinanza e il territorio potrebbero avere un risultato migliore.

Fino ad oggi, tutti coloro che si occupano di lavori di cura del territorio ci rimettono di tasca propria, a partire dalla benzina, dall’usura dei mezzi e tutto il resto.

Il progetto di dare borse lavoro, premi, finanziamenti locali e soldi di bandi europei per impiegare sedicenti profughi in lavori socialmente utili, non è l’idea giusta da seguire. Basta con buonismo ipocrita e falsa accoglienza, che in realtà nasconde il triste business degli immigrati.

In tal senso, ha ragione il vicepresidente Sonia Viale quando sostiene che con la scusa dell’integrazione si rischia di creare nuovi schiavi. Per l’accoglienza si spendono già tante risorse (35 euro giornalieri a persona che ricevono associazioni e migranti).

Pertanto, occorre, ora più che mai, porre un freno alla politica fallimentare del governo Renzi e bloccare definitivamente gli sbarchi in Italia, attuando i respingimenti. Il territorio è già saturo e non può sopportare ulteriori arrivi».

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