Il bilancio

Oltre 1200 spettatori all’Auditorium del Castello di Taggia per i 20 anni del Banchéro

"Consonanze", bilancio decisamente positivo. Marco Barberis: "A Taggia c'è spazio per un Teatro che possa rimanere aperto tutto l'anno"

riviera24 - Spettacoli al Castello di Taggia

Taggia. E’ decisamente positivo il bilancio di “Consonanze”, raccoglitore di teatro, scrittura, cinema, creato dal Teatro del Banchéro per festeggiare i 20 anni di attività.

Durante 6 serate, in due weekend, il Banchéro ha animato il nuovissimo Anfiteatro del Castello di Taggia. Tantissima arte, che ha richiamato molto pubblico, stimati oltre 1200 spettatori circa, arrivati da tutta la provincia e non solo. Eppure le condizioni meteo non sono state propizie, ben quattro serate sono giunte al termine di giornate piovose che non invitavano a stare all’aria aperta. Ma “Consonanze” ha vinto comunque la scommessa. In scena sono andati un monologo, due sere di teatro comico, una dedicata alla commedia/dramma, una al giallo, una serata con il reading dal nuovo romanzo “Ciapa Scioira” e la proiezione di 6 nuovi video.

“E’ stato motivo di grande piacere poter condividere l’inaugurazione operativa dell’Anfiteatro di Taggia –afferma il Presidente del Teatro del Banchéro Marco Barberiscon persone che hanno segnato la storia del Banchéro come Pino Petruzzelli, Marcello Prayer, Giorgia Brusco e Gianni Cascone e vedere, dopo vent’anni, confermata la mia convinzione che a Taggia c’è spazio per un Teatro che possa rimanere aperto tutto l’anno. Consonanze ha fatto crescere l’attenzione, anche dal capoluogo ligure, sia per la magnifica cornice che per il lavoro del Banchéro, per la sua storia, per la qualità del suo operato”.

A questa dichiarazione si salda quella di Roberto Orengo: “Sono molto soddisfatto – ha commentato l’Assessore alla Cultura di Taggia – dell’ottima riuscita di Consonanze. Sono state sei serate di teatro emozionanti, partecipate e piene di significato. Il Castello è stato un palcoscenico perfetto che ha reso ancor più prestigioso questi 20 anni del Banchéro. Grande sorpresa, molto piacevole, constatare che il pubblico sia intervenuto numeroso e che parte di esso provenisse da città di tutta la provincia. Ciò sta a significare che questo luogo restaurato, unito a programmazioni di alto livello culturale, come è stato Consonanze, diviene importante riferimento per il centro storico in particolare e per tutto il nostro territorio in generale”.

L’Anfiteatro del Castello di Taggia è stato a giusto titolo definito da Gianni Cascone “il teatro greco di Taggia, che deve essere motivo d’orgoglio per tutti i cittadini”. Cascone ha condotto il corso di scrittura creativa e “diretto” il primo libro pubblicato dal Banchéro, scritto a 38 mani, dal titolo “Quello che non sei” a cui seguirà l’uscita il mese prossimo del testo nato quest’anno, “Ciapa Scioira”.

Tantissimi “attori” sul palco, 4 professionisti e 48 allievi della scuola di teatro (dai 13 ai 60 anni), 1 cantante, 2 musicisti che hanno dato vita a oltre 12 ore di spettacolo. Numeroso il pubblico, non solo presente alle serate, ma anche quello virtuale: oltre 750 fans sulla pagina Facebook dell’evento, di cui 300 aggiuntisi nelle ultime settimane.

Come per un vero compleanno si è ovviamente anche brindato: 72 le bottiglie di spumante con cui si è celebrato il ventennale del Teatro del Banchéro, e consumati 10 kg di prelibatezze, fra cui i rinomati Canestrelli di Taggia. Per un’assoluta e illimitata Consonanza di arte e territorio.

Per ulteriori informazioni: TEATRO DEL BANCHERO, a Palazzo Soleri, in Via Soleri 12, 18018 TAGGIA IM, Tel.: +39 0184 461063, o su teatrodelbanchero.it, o scrivendo a info@teatrodelbanchero.it, oppure sulla pagina FB: teatrodelbanchero.

Il Teatro del Banchéro deve il proprio nome a un testo in versi, scritto da Carlo Cagnacci nella prima metà dell’ottocento, “Luigi Banchéro”, profondamente legato alle radici culturali di Taggia (Imperia).

La trasposizione teatrale fu portata in scena, per la prima volta all’inizio del ‘900, con la regia di un giovane nato a Taggia, Carmine Gallone, che diventerà poi uno dei padri della cinematografia mondiale.

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