L'ex segretrario del vescovo

Vessalico, don Sandro Marsano condannato a risarcire 19,4 milioni di euro

Era il conservatore di duemila volumi della biblioteca dei Girolamini di Napoli

Vessalico, don Sandro Marsano condannato a risarcire 19,4 milioni di euro

Vessalico. L’ex segretario del vescovo di Albenga don Sandro Marsano, ex parroco di Dolcedo e ora a Vessalico, sempre nell’imperiese, è stato condannato per la scomparsa di duemila volumi dalla biblioteca dei Girolamini di Napoli, di cui era conservatore.

Per la Corte si è trattato di “un’opera di spoliazione architettata e realizzata da De Caro e altri nei confronti della biblioteca è stata tanto scientifica e pianificata da inglobare e travolgere ogni possibile pregressa incuria o disattenzione da parte ministeriale”.

La Corte dei conti di Roma ha respinto l’appello dell’ex direttore Marino Massimo De Caro che è stato condannato in ultimo grado a risarcire la biblioteca del centro storico napoletano per 19,4 milioni di euro insieme con l’ex conservatore padre Sandro Marsano. Il collegio presieduto da Nicola Leone ha confermato la sentenza di primo grado. A condurre l’inchiesta era stato il sostituto procuratore Francesco Vitiello.

“Il danno è stato originato dall’asportazione e spoliazione tra giugno 2011 e aprile 2012 di libri o di manoscritti di enorme valore o di pagine degli stessi e di incunaboli e carte geografiche facenti parte delle preziosissime raccolte della biblioteca costituita tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII dai Padri Filippini e divenuta governativa nel 1866”.

Secondo i giudici contabili il danno riguarda anche il “degrado e abbandono in cui versava la biblioteca nel 2012 a seguito della pur breve direzione da parte di De Caro (dal 2011), nominato dal conservatore della congregazione Marsano”.

La condanna al pagamento di 19,4 milioni è stata così conteggiata: 5,9 milioni dovuti “allo smembramento dell’unità delle collezioni librarie”, 13,5 milioni per “amputazione di circa 2500 libri sottratti e rientrati dopo il sequestro della biblioteca e per i libri non recuperati di cui 10 manoscritti e 140 incunaboli e opere di geografie”.

 

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