Ventimiglia

L’affaire Dimar tiene banco in consiglio comunale, Ioculano alla minoranza: Basta con le strumentalizzazioni”

Il sindaco: "Il nostro è un si convinto, c'è coerenza nei nostri atti da febbraio ad oggi, noi queste pratiche le portiamo avanti con coerenza, è un si di coerenza"

Ventimiglia. Nel consiglio comunale della città di confine è stata trattata la pratica Dimar la quale non aveva il permesso di costruire a seguito dell’espresso diniego del Consiglio Comunale, non lo ha in oggi nonostante l’ordinanza del TAR.

E la vice sindaco Sciandra nell’illustrare il documento a portare chiarezza: “Quando leggo che noi non ci siamo difesi rimango un po’ basita, di fatto questa ordinanza del TAR è un’ordinanza che non ha determinato nulla nella sfera giuridica di Dimar.” E ancora: “E’ una materia complicata e non comprensibile, ma se io guardo la giurisprudenza in materia vedo una valutazione molto più attenta e quindi nel momento in cui tu rendi lecito un qualcosa che la norma vietava allora bisogna fare una riflessione in merito all’interesse pubblico.”

Continua la vice sindaco: “Su questa valutazione è opportuna che si esprima il consiglio comunale e la delibera che è stata portata alla nostra attenzione è quella sull’interesse pubblico. Ma non ci sono gli elementi per rilasciare un permesso in deroga, non sono dimostrabili i posti di lavoro e gli oneri non possono predisporre elemento preponderante all’interesse pubblico, idem la riqualificazione urbanistica.”

“Le polemiche sorte e le mie dichiarazioni non sono strumentalizzazioni, visto che il comune non si era costituito in giudizio, le motivazioni erano state date dall’ufficio legale. E’ giusto dire come sono andate le cose – afferma la consigliera pentastellata Malivindi -, in ogni caso è stato un errore. Un’ordinanza del genere è rara ma il TAR non si è inventato nulla, è stato un rischio che il comune di Ventimiglia si è assunto. Oggi forse questa scelta si è rivelata un errore, visto che il TAR ci chiede di rivalutare la delibera.”

E ancora: “Il TAR ci dice che possiamo deliberare quello che vogliamo ma il principio di libero mercato è sovrano e oltre alla Bolkenstein il decreto Salva Italia afferma la liberalizzazione delle attività commerciali, oltre che valutare l’interesse pubblico. Insomma non stiamo facendo quello che ci ha chiesto il TAR.”

Iachino: “E’ una pratica pasticciata, non parteciperò al voto.” Ferrari del PD: “La valutazione su questa pratica a nostro avviso non è favorevole.” L’assessore Nesci: “Mi sembra chiaro che la motivazione della mancata costituzione del comune si è scelto di non costituirsi. Non c’è nessun pasticcio, è stata chiarita la scelta di non costituirsi.”

“Una pratica un po’ pasticciata e ambigua, non parteciperò alla votazione” ha detto Ventura della minoranza.

Terminata la sospensiva, chiesta dalla consigliera Malivindi nel chiedere il ritiro della pratica, il capogruppo PD Ferrari ha detto: “Non c’è l’interesse pubblico e non ottemperemo al ritiro della pratica.” Ancora Malivindi: “Ci stiamo trincerando dietro questioni urbanistiche.”

Infine il sindaco Ioculano: “Al netto dei tecnicismi della pratica, io chiedo alla minoranza se vogliono collaborare o meno. A me è parso che qualcuno metta le mani avanti in attesa dei pronunciamenti del TAR e quindi fissarsi su questa tematica significa strumentalizzare. E’ da giorni che si va avanti in strumentalizzazioni, questi ragionamenti si fanno in modo schietto ci si confronta e non si prende a pretesto un punto irrilevante della questione. Dimostrate che la pratica sia pasticciata, la differenza che noi rimaniamo qui e votiamo e qualcuno esce o si astiene.” E ancora: “Non si può strumentalizzare, ci vuole onestà intellettuale. Il nostro è un si convinto, c’è coerenza nei nostri atti da febbraio ad oggi, noi queste pratiche le portiamo avanti con coerenza, è un si di coerenza.”

La pratica riceve i voti della maggioranza, contrari Nazzari e Malivindi.

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