Evento

“Bajardo ricorda Rubino”: grande successo per Bruno Gambarotta, che ha dato il via alla manifestazione

Si prosegue oggi con il teatro e domenica prossima con la festa della Lavanda

Bajardo. E’ partita con grande slancio la sesta edizione della manifestazione “Bajardo ricorda Rubino” promossa dall’Amministrazione comunale con la presenza di Bruno Gambarotta che ha dato il via al ricco e intenso programma per ricordare la figura di Antonio Rubino, l’importante illustratore e disegnatore, morto a Baiardo il 1 luglio 1964. Presso oratorio di San Rocco è stata inaugurata la mostra “I libri e il pane di A. Rubino” con interventi di Diego Lupano, che ha parlato del valore dell’opera di Rubino e di Claudio Porchia, curatore della mostra che ha illustrato le 20 tavole esposte e che fanno riferimento ad una parte della sua opera meno conosciuta dal grande pubblico .

Per ricordare Antonio Rubino – ha detto il curatore e ideatore della rassegna –  in questa VI edizione abbiamo scelto il tema dell’alimentazione per legarci ai temi dell’Expo 2015, ma anche per scoprire una parte della sua opera poco conosciuta, ma ugualmente importante. L’idea quindi di indagare il mondo di Rubino attraverso il cibo ci è parsa immediatamente suggestiva. In un numero del mensile Andersen dedicato alla presenza e al ruolo del cibo nell’immaginario, dal cinema alla letteratura, ai fumetti, all’interno di un’analisi, che parte dall’800 e arriva fino al secondo dopoguerra, parlando dell’Italia vengono citati due soli esempi d’autore: il primo è di Bruno Angoletta che nel 1928 e ’29 disegnò le storielle di Sor Lardo Mortadella, un grassone ovviamente goloso ossessionato dalla bilancia, ma vivendo a Bologna e dintorni tutti i buoni propositi di una dieta rigorosa, finivano in fumo. Il secondo è Antonio Rubino, che nel 1934 disegnò le avventure di Pentolino e Guà-Guà, un’assortita coppia formata da un piccolo imbroglione e da un papero ammaestrato che spendevano il ricavo delle loro truffe in fumanti piatti di lasagne. Erano anni di crisi, forse non si moriva di fame, ma si tirava la cinghia e molti sognavano un bel pranzetto. Pentolino era un po’ come Poldo, l’amico di Braccio di Ferro, che però si accontentava solo di una montagna di panini, mentre lui preferiva le Lasagne fatte in casa: un imbroglione, ma gourmet.”

Ed è proprio Pentolino delle Lasagne, fa parte dell’opera meno conosciuta di Antonio Rubino, il protagonista di una parte della mostra con dieci tavole che raccontano alcune delle sue simpatiche ed allegre avventure. Bruno Gambarotta citando una delle tavole, dove Pentolino delle Lasagne affronta il tema del diritto d’autore, ha rilevato la grande attualità dell’opera di Rubino, la sua geniale fantasia, che lo ha reso un indiscusso protagonista della prima metà del Novecento. Negli altri pannelli il pubblico può ammirare alcune immagini pubblicitarie di Rubino, fra cui la campagna curata per la Motta della Crema Marronita.

Le lasagne di cui Pentolino era goloso, sono in realtà le farfalle fatte in casa con il pizzico, un piatto sempre presente nella cucina bajocca nelle due versioni bianche o verdi. Dopo l’inaugurazione il pubblico si è spostato presso il ristorante Au Casun, dove la bravissima chef Claudia aveva preparato una degustazione delle Lasagne ispirate al personaggio di Rubino. Delle gustose farfalle verdi, perché impastate con l’ortica e accompagnate da un condimento a base di ricotta del vicino pastore di san Romolo ed erbe aromatiche della zona, che hanno riscosso un grande successo e si troveranno nel menù del ristorante per tutto il mese di agosto.

Il programma prosegue domenica 2 agosto alle ore 18.00 la  Compagnia del Teatro Stabile di Sanremopresenta  “……che Rubin” e la prossima domenica 9 agosto, nell’ambito della festa della Lavanda, ci sarà l’incontro con Libereso Guglielmi e la presentazione della crema Marronita, di cui Antonio Rubino aveva curato la campagna pubblicitaria .

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