Economia imperiese

La Camera di Commercio indica la strada da seguire per il rilancio dell’economia

Agroalimentare, floricoltura e turismo sono le tre correnti economiche da seguire ed ampliare, cercando di sfruttare le possibilità che la crisi ha aperto davanti ai nosti occhi

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La crisi c’è, è preoccupante, ma bisogna affrontarla a viso aperto e, naturalmente vincerla.
E’ questo il messaggio lanciato dal presidente della Camera di Commercio di Imperia, il Notaio Franco Amadeo, che invita le aziende della provincia a misurarsi con la crisi sfruttando quelle situazioni che proprio la crisi ha aperto od ampliato.
Il settore agroalimentare ha visto diminuire il numero delle aziende ma olio e vino vanno ancora per la maggiore e non sembrano sentire molto il periodo di instabilità economica: ecco dunque la necessità di continuare a mantenere alto lo standard qualitativo che finirà per trasformarsi in mercati più ampi e più redditizi e qualche cosa già si muove verso paesi come la Finlandia e la Svezia che si affiancano a quelli tradizionali di Austria e Germania.
Un altro punto a favore della provincia di Imperia è rappresentato dalla floricoltura che è cambiata: la produzione è calata per i costi insostenibili, ma è aumentata la creazione di nuovi prodotti che vengono esportati all’estero dove la politica sostiene maggiormente la produzione e la commercializzazione.
L’ultima "tigre" che l’economia imperiese può continuare a cavalcare, è rappresentata dal turismo. Nell’anno appena terminato le presenze sono leggermente aumentate con un aumento degli stranieri soprattutto nei periodi considerati di scarso rendimento, vale a dire all’inizio ed alla fine della stagione turistica e questo comporta un prolungamento del periodo turistico, con indubbi benefici.
La provincia di Imperia registra poi un alto numero di seconde e terze case ed è assai probabile che l’introduzione della nuova tassazione invogli i proprietari a frequentarle di più, con un riflesso positico sull’economia in generale.
Una serie di iniziative mirate, in questo senso, dovrebbe facilitare il ritorno a dei flussi turistici considerevoli, così come erano alla fine del secolo scorso.

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