E' spirato a casa/allegato

E’ MORTO IL PRINCIPE GIORGIO I DI SEBORGA, DA DUE ANNI GRAVEMENTE MALATO/ ANTEPRIMA

Era stato proclamato principe nel 1993. Per anni ha rivendicato l'indipendenza dell'autoproclamato Principato alle spalle di Bordighera, attraverso trattati di storia, riuscendo a stringere contatti con diverse realta' della comunita' internazionale.

E’ mancato, stamani, all’eta’ di 73 anni, Giorgio I di Seborga, al secolo Giorgio Carbone, proclamato principe, nel 1993, dai seborghini, che per anni ha rivendicato l’indipendenza dell’autoproclamato Principato alle spalle di Bordighera, attraverso trattati di storia, riuscendo a stringere contatti con diverse realta’ della comunita’ internazionale. Giorgio Carbone e’ spirato nella sua abitazione del Principato, dopo due anni di sofferenze. Era, infatti, malato di ‘Sla’ (Sclerosi Laterale Amiotrofica).

Negli anni aveva promosso diverse iniziative legate all’indipendenza del Principato, a partire dalla realizzazione di un passaporto ‘simbolico’ ed aveva anche battuto moneta con il ‘Luigino’ di Seborga. ‘Oltre che essere il primo seborghino per noi, e’ lui che rappresenta tutta la nostra comunita’ – ha affermato il sindaco di Seborga, Franco Fogliarini -. E’ stato per noi un grande amico, trascinatore e soprattutto con questa ferrea volontà di portare avanti l’idea di un Principato autonomo ci ha fatto sognare tutti’. Ancora il primo cittadino. ‘L’ho visitato l’ultima volta, un paio di settimane fa e ancora si muoveva. Gli ultimi giorni, mi han detto, che li ha passati a letto, senza piu’ muoversi, ma non ha mai perso la lucidita’.

Brevi cenni si storia del Principato/ fonte Wikipedia

Parte della comunità di Seborga rivendica un’indipendenza dalla Repubblica Italiana in virtù di un antico status di principato di cui la località anticamente godeva. Secondo alcuni abitanti, documenti storici testimonierebbero il diritto all’indipendenza del borgo.[senza fonte] La rivendicata indipendenza non è però riconosciuta da alcuno stato, né organismo internazionale. La località – di cui si sono ripetutamente occupati negli anni novanta numerosi media – viene considerata da alcuni storici britannici la "prima Monarchia costituzionale al mondo". Stemma del "Principato" sull´antico palazzo dei monaci

Il Comune di Seborga è attualmente parte integrante della Repubblica italiana ed i suoi residenti eleggono regolarmente il consiglio comunale ed il sindaco (che prestano il consueto giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana), nonché i loro rappresentanti al consiglio provinciale di Imperia, al consiglio regionale della Liguria e al Parlamento italiano, nonché al Parlamento europeo secondo le leggi italiane.

I cittadini di Seborga eleggono il "principe", (l’attuale è Giorgio I, al secolo Giorgio Carbone[4]) che è coadiuvato da un consiglio di 15 "ministri", privi di qualsiasi potere legale. Il potere di Giorgio I è a sua volta contestato dalla pretesa principessa Yasmine von Hohenstaufen Anjou Plantagenet, che sostiene di discendere dagli Hohenstaufen.

Il "principato" conia una "moneta", chiamata Luigino, senza alcun valore legale, ma utilizzata come "buono" spendibile in città; il valore dato al cosiddetto Luigino è fissato in 6 dollari USA. La polizia municipale, dotata di poteri identici a quelli di tutte le altre polizie locali italiane, viene detta guardia ed è dotata di pittoresche uniformi.

Seborga ha delle proprie "targhe automobilistiche" che, però, non possono essere utilizzate se non a latere di quelle italiane. Tali targhe sono applicate solo da chi lo desidera. Vengono anche distribuiti ai richiedenti "passaporti" e "patenti di guida" recanti l’effigie e i timbri del "principato"; alcuni di questi documenti hanno funzione di documento legale del pincipato mentre altri hanno unicamente funzione folcloristica e di promozione turistica.

La pretesa indipendenza del "principato" sarebbe, secondo molti, soltanto una trovata pubblicitaria per attirare turisti e investitori. D’altra parte, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani italiani, i fautori del Principato sosterrebbero di avere a proprio favore una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che accoglierebbe le loro tesi. Una notizia in questo senso è stata pubblicata anche da Il Giornale, edizione online n. 134 del 08-06-2006 [5]. La notizia è stata però smentita dallo stesso portavoce del "Principato". Inoltre sul sito della corte internazionale non si trova traccia del protocollo citato dal quotidiano [6] né di alcuna azione intrapresa relativamente a Seborga.

La storia del Principato di Seborga  e il MITO DEI CAVALIERI TEMPLARI secondo il sito Seborga.net

L’antico nome di "Castrum Sepulcri" più tardi cambiato in "Sepulcri Burgum" dopo in "Seporca" diventa oggi SEBORGA. Seborga era un antico feudo dei Conti di Ventimiglia. Nel 954 il Conte Guido dona questo castello con la chiesa di San Michele di Ventimiglia e gran parte delle sue terre ai monaci di Lerino. Nel 1079, SEBORGA diventa un Principato del Sacro Romano Impero con il suo primo Principe-Monaco investito dal Papa Gregorio VII.

Nel 1118 il Principe-Monaco Edouard nomina i nove Templari (o Cavalieri di San Bernardo) e il Principato di Seborga diventa il primo ed unico Stato sovrano Cistercense della Storia. Nel 1127 i nove Templari ritornano a SEBORGA da Gerusalemme. Li attende San Bernardo (di Chiaravalle) che nomina il primo Grande Capo dei Cavalieri di San Bernardo, Hugues de Paynes. SEBORGA resterà uno stato cistercense fino al gennaio 1729, quando il Principato è venduto a Vittorio Amedeo II Principe di Savoia, Piemonte, Re di Sardegna. Questa transazione tra il Regno di Sardegna e la Casa dei Savoia non è mai stata registrata né pagata.

Later in 1748, (Treaty of Più tardi, nel 1748 (Trattato di Aix La Chapelle) il Principato di SEBORGA non fu annesso alla repubblica di Genova, così come nemmeno fu citato durante il Congresso di Vienna nel 1815 come facente parte del Regno di Sardegna ; nessun documento degli Atti di Unificazione dell’Italia nel 1861 fa riferimento al Principato. E ancora più tardi, nel 1946, il Principato di Seborga non è considerato parte della Repubblica Italiana.

SOTTO IL SEGNO BIANCO DEI CAVALIERI DI SAN BERNARDO
San Bernardo di Chiaravalle, basso di statura, capelli rossi e ricci, esile e pallido ma con un carattere ostinato, arriva a Seborga nel febbraio 1117 per raggiungere i suoi confratelli Gondemar e Rossal che vi erano stati inviati nel 1113 con il compito di salvaguardare "il Grande Segreto".

A quel tempo regnava il Principe-Monaco Edouard, nato vicino a Tolone, uomo alto di statura e di buon cuore. Nel settembre 1118 consacra i primi nove Cavalieri Templari che formarono il famoso "Povero Esercito di Cristo". Ne facevano parte i Monaci Gondemar e Rossal, André de Montbar, il Conte Hugues I° di Champagne, Hugues de Payens, Payen de MontDidier, Geoffroy de Saint Omer, Archambaud de Saint Amand e Geoffroy Bisol.

Nel novembre 1118 otto di loro partono alla volta di Gerusalemme dove arrivano la mattina del 14 maggio 1119, e sono raggiunti sei anni dopo da Hugues di Champagne lo stesso giorno alla stessa ora.
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I nove Templari tornarono a Seborga nel 1127 la prima domenica dell’Avvento, in occasione del Concilio di Troyes..

San Bernardo li aspettava per poi andare insieme incontro a Padre Gérard de Martigues, che nel 1112 aveva fondato l’Ordine Ospedaliero dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme oggi Ordine di Malta.

Quel giorno, in presenza di tutti gli abitanti, di 23 Cavalieri e di più di 100 milizie, San Bernardo nomina Hugues de Paynes primo Grande Capo dei Cavalieri di San Bernardo.

Fu consacrato dalla spada del Principe-Monaco Edouard.

Lo stesso giorno, fu pronunciato vicino ad un ulivo un giuramento di silenzio tra i Cavalieri di San Bernardo ed il Grande Sacerdote dei Càtari per mantenere e difendere il "Grande Segreto"."
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Quindici dei Cavalieri Templari furono anche Principi pro tempore del Principato cistercense di Seborga, tra cui Guillaume da Chartres che morì a Seborga nel 1219 in seguito a ferite riportate in Terra Santa. L’ultimo Incontro Generale segreto di cui si è a conoscenza fu nel 1611 in presenza del Principe di Seborga Padre Césario di San Paulo. Per commemorare questo evento si posarono su ogni tetto del Principato 13 tegole recanti la data 1611, le lettere "C.S." e la Croce del Tempio.

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